Il 4 marzo si celebra la Giornata internazionale contro l’HPV (Infezione da Papillomavirus Umano). L’HPV è l’infezione sessualmente trasmessa più diffusa in entrambi i sessi ed è la causa principale del cancro della cervice uterina. Può inoltre essere responsabile di altri tumori (anali, vaginali, del pene e del distretto testa-collo).La maggior parte dei tumori correlati all’HPV sono tuttavia prevenibili grazie alla vaccinazione e allo screening.
Il vaccino anti-Papillomavirus è offerto attivamente alle ragazze e ai ragazzi all’età di 11 anni. La vaccinazione può essere ancora richiesta gratuitamente anche oltre questa età: le ragazze non vaccinate in adolescenza possono richiederla fino a 25 anni compiuti (nel 2023 anche per le nate nel 1997) e i ragazzi non vaccinati, a partire dai nati nel 2006, fino a quando avranno 18 anni compiuti. La vaccinazione viene inoltre offerta gratuitamente in presenza di particolari condizioni di rischio (es. infezione da HIV) o di comportamenti a rischio, senza limiti di età.
L’infezione da HPV si trasmette attraverso i contatti sessuali e nella maggior parte dei casi non provoca alcun sintomo. Per questo è utile che il vaccino venga effettuato prima dell’esposizione al virus, quindi preferibilmente prima dell’inizio dell’attività sessuale, per avere la massima efficacia. Tuttavia, si è dimostrato efficace anche oltre l’inizio dell’attività sessuale.
La vaccinazione non sostituisce l’abituale screening del collo dell’utero. Per tutte le donne a partire dai 25 anni di età, anche se vaccinate, è fondamentale aderire ai programmi di screening, offerti gratuitamente.
La Regione Lombardia organizza un interessante convegno al quale partecipa anche la LILT con il Progetto di ricerca “50 sfumature di Prevenzione”